Inhale – L’aria che respiriamo

Torino vanta una delle peggiori qualità dell’aria non solo d’Italia ma di tutta Europa; si stima che tale inquinamento provochi 900 morti all’anno e riduca la speranza di vita dei torinesi di quasi due anni.

Le cause della situazione attuale sono molteplici ma ci sono persone impegnate nel cambiare rotta e le vie per farlo sono spesso già davanti a noi.

Sinossi

Il nesso causale fra inquinamento atmosferico e patologie croniche e gravi è ormai assodato da anni e la pandemia da Covid-19 ha tragicamente messo in luce come tale correlazione abbia effetti devastanti sulla salute e sull’economia.

La pandemia ci ha mostrato con chiarezza come le popolazioni delle aree maggiormente soggette ad inquinamento atmosferico si siano dimostrate più vulnerabili a casi gravi di covid avendo già un apparato respiratorio ed immunitario sotto stress a causa dei fattori ambientali pre esistenti.

Ma non è solo l’apparato respiratorio a risentire dell’inquinamento dell’aria, l’esposizione alle polveri sottili ha anche effetti negativi sulle capacità rigenerative del tessuto nervoso ed in particolare della mielina secondo l’Istituto di Neuroscienze dell’Università di Torino.

Il Comitato Torino Respira promuove da diversi anni una campagna di monitoraggio del biossido di azoto tramite l’installazione di sensori passivi piazzati in aree trafficate e vicino alle scuole; il prossimo passo sarà distribuire dei campionatori mobili alle classi di diverse scuole Torinesi per tracciare la qualità dell’aria che incontrano i ragazzi nel tragitto casa/scuola.

L’Università di Torino sta anche lavorando a delle centraline capaci di campionare la qualità dell’aria una volta al secondo ed in grado quindi di registrare anche i cambiamenti più repentini legati al traffico veicolare.

Anche a Torino, una volta conosciuta come la città dell’automobile, le alternative all’utilizzo dell’autovettura per spostarsi in città iniziano ad essere sempre più presenti. La metropolitana continua la sua lenta espansione collegando Torino nord e Torino sud.

Anche a livello di micro mobilità dopo il travagliato inizio di To-Bike ora si contano diverse aziende di sharing che forniscono biciclette e monopattini elettrici per spostarsi velocemente sulle brevi distanze, come Superpedestrian azienda di robotica nata da MIT (Massachusetts Institute of Technology) ed i suoi monopattini Link, un concentrato di tecnologia a due (piccole) ruote.

La startup Wiseair coinvolge ancora più direttamente i cittadini con il suo vaso Arianna che grazie ad un pannello solare, diversi sensori ed una connessione wifi condivide in tempo reale tramite una app la qualità dell’aria direttamente dal balcone di casa degli ambassador che la ospitano.

Per comprendere a fondo il problema della qualità dell’aria il punto di partenza sono i dati ed il monitoraggio effettuati tramite l’infrastruttura ed i tecnici dell’ARPA Piemonte che registrano gli andamenti degli inquinanti nell’aria ma da alcuni anni con l’aumentare dell’interesse pubblico sul tema sono nati progetti privati che si sono affiancati al pubblico nel monitorare la situazione cittadina.

Le fonti di inquinamento dell’aria sono molte e spesso possono sembrare fuori dal nostro controllo ma non dobbiamo aspettarci di trovare una soluzione che dall’oggi al domani possa cambiare le cose senza il nostro impegno.

Siamo tutti in dovere verso noi stessi e gli altri di attuare scelte che contribuiscano a limitare l’inquinamento per un futuro migliore per la città, i suoi cittadini e l’ambiente.  

Questa è solo una delle molte sfide che ci aspettano per invertire i danni provocati dal cambiamento climatico i cui effetti sono ormai sotto gli occhi di tutti noi ogni giorno.

Vincere questa sfida non sarà facile ma è necessario perché ne va, letteralmente, della nostra vita.